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  • Personal Branding: consigli pratici per iniziare

    Come posizionarsi in un mercato e comunicare correttamente i propri valori

    24 Gennaio 2022

    Il personal branding è l’insieme di attività attraverso cui si definiscono le proprie conoscenze e punti di forza e ci si autopromuove: lo scopo è creare un’immagine chiara della propria persona e/o della propria figura professionale, a cui vengono associate determinate caratteristiche e peculiarità. Si parla di branding proprio perché nella costruzione del “marchio personale” spesso si utilizzano le tecniche utilizzate in marketing per la promozione di brand e prodotti. L’idea di base è sempre la medesima, ma ovviamente con le dovute differenze: posizionarsi in un mercato e comunicare i propri valori. Inutile dire che con l’enorme diffusione della digitalizzazione ha assunto un ruolo maggiore parlare di personal branding in modo particolare in campo digital. Ad esempio, la maggior parte delle persone ha una brand identity digitale che viene alimentata dall’utilizzo quotidiano di profili social personali, blog e siti web personali, condivisione di recensioni: non prestare attenzione a ciò che si scrive su un post social o non essere coerenti con il tone of voice o con la propria ideologia prima di pubblicare un articolo sul blog personale, significa non prestare particolare attenzione alla propria reputazione digitale e quindi trascurare una particella fondamentale del personal branding. LEGGI ANCHE: SEO e Digital PR: ecco perché dovrebbero viaggiare in tandem Basti pensare che già nel 2019, da uno studio condotto da Adecco e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è emerso che molti processi di selezione iniziano proprio dallo scouting della brand identity social del potenziale candidato: il 72% dei recruiter intervistati infatti ritiene importante e veritiera l’attività di osservazione dei profili social dei candidati. Il 44% invece afferma di aver scartato un candidato, dopo averne osservato i profili social. La breve introduzione e i semplici esempi pratici, servono per inquadrare l’importanza dell’argomento personal branding, prima di fornire alcuni consigli utili per creare il proprio “marchio personale”, lasciare una chiara immagine della propria figura professionale e orientarsi in questo vasto mondo così veloce e così digital.

    1. Definire la propria Mission

    space-nation-navigator-app-cover Proprio come accade per le aziende e i brand, anche i professionisti e le persone hanno una mission: la mission personale è essenziale per la costruzione della propria immagine ed è alla base di una buona strategia di personal branding. Altro elemento da tenere sempre in considerazione è la coerenza nel tempo nei confronti della propria mission. Per costruirla sarebbe opportuno definire o avere un’idea più o meno chiara dei propri punti di forza e di debolezza. Di seguito alcune domande utili per la costruzione della mission: “Quali sono le caratteristiche che mi rendono una persona unica? Perché è bello lavorare o passare del tempo con me? Su quale punto di forza dovrò far leva per emergere dalla massa o per farmi affidare quel lavoro che tanto mi piace?” Per cui, una volta scoperti i propri punti di forza, focalizzarsi su di essi potrebbe essere un buon modo per distinguersi dagli altri ed avere una definizione più profonda di ciò che si può offrire. È importante avere un’idea delle proprie qualità per poterle comunicare al meglio agli altri con onestà e autenticità, in quanto spesso ci si ritrova a doverle descrivere in pochi minuti: e molte volte l’interlocutore è un recruiter o un potenziale committente!

    2. Mercato, network e competitor

    personal branding In questo paragrafo sono racchiusi alcuni elementi importanti del proprio contesto professionale: il mercato stesso in cui si opera, i vari player che gravitano al suo interno e l’insieme dei competitor. Per entrare a far parte di un contesto (es. lavorare e creare una propria nicchia nell’ambito del fashion marketing a Milano) e iniziare a rendere riconoscibile la propria immagine al suo interno, potrebbe essere utile approfondire la conoscenza dello scenario in cui si sta per entrare: “stringere la mano” anche virtualmente agli altri player del settore, scambiare idee con loro e ascoltare le testimonianze di chi ha maggiore esperienza, entrare in contatto con un mentore (e affidarsi anche alla sua opinione) e imparare dal suo successo, scoprire chi sono i competitor e cosa offrono per sapersi differenziare al meglio, seguire personalità e casi virtuosi su blog di settore o piattaforme social. Insomma essere parte di un network e costruire una community all’interno per far accrescere la propria “personal awareness” sia on che offline. Ci sono inoltre altri momenti di condivisione e relazione come eventi, conferenze, corsi di formazione, frequentare uno spazio di co-working e (perché no?!) partecipare ad un aperitivo.

    3. Essere online…e farlo bene!

    presenza online - personal branding Proiettare la propria presenza online è fondamentale per far conoscere ad una platea ancora più ampia il proprio “brand” personale. Rafforzare la presenza online è un lavoro importante: richiede tempo, forza di volontà ed attenzione. Ma soprattutto una vera strategia di marketing. Il lato positivo però è che si tratta del metodo più efficace per far conoscere ad un enorme pubblico la propria mission e quindi allargare notevolmente il proprio network e rafforzare il posizionamento del brand personale. Dopo aver pensato alla mission, definito i punti di forza e aver studiato approfonditamente il contesto in cui si opera, si può passare all’elaborazione della strategia di marketing digitale: bisogna scegliere gli strumenti giusti ed efficaci. Riassumendo in una frase: gli strumenti in grado di raggiungere il target di riferimento. Si può lavorare sul personal branding in molteplici modi nel mondo digitale:
    • Aggiornando i profili social personali ed elaborando un piano editoriale
    • Partecipando ad eventi in diretta o registrando webinar
    • Creando un podcast
    • Costruendo un blog o un sito web
    • Scrivendo una newsletter periodica da inviare al pubblico
    • Attuando una strategia di digital PR e intervenendo su riviste di settore (se e quando possibile).
    Quelli elencati sono solo alcuni strumenti digitali implementabili in una strategia di personal branding. Una volta scelti, si può passare alla strategia di comunicazione e di contenuto. Bisognerà scegliere ad esempio la tipologia di contenuto con cui si preferisce comunicare tra video, post grafici, infografica, podcast, post con solo copy e altre tipologie. Qual è il modo più efficace per esprimere un’idea e far interessare ed affezionare il pubblico al contenuto? Di pari passo alla scelta dei contenuti, va la costruzione del tone of voice: come parlare al pubblico? In maniera informale o istituzionale? L’idea è dare consigli su determinati argomenti, esprimere un’opinione o cercare il confronto con la community? A seconda della risposta varierà anche il tono di voce del contenuto. È consigliabile la produzione di contenuti di qualità e che possano effettivamente apportare conoscenza e utilità all’interlocutore digitale. Repetita iuvant! Quando si utilizzano le tecniche di personal branding, attenzione a curare la web e social reputation. È opportuno avere sempre a mente la mission (che si vuol comunicare con l’esterno) ed essere fedeli e coerenti nel tempo ad essa. Anche durante azioni quotidiane come la pubblicazione di un post o esprimere un’opinione con una recensione o un commento social! Quando si inizia a lavorare sul personal branding la strada è lunga e in salita; di sicuro bisogna essere muniti di costanza oltre che di intraprendenza e forza di volontà. Occorrono tempo e lavoro, come quando si comincia da zero con un brand. Ma se si ha davvero qualcosa di utile da dire, è probabile che qualcuno di realmente interessato ascolterà.

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