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  • Tra dati, algoritmi e ads, ecco cosa significa fare marketing digitale

    8 Maggio 2018

    Il Corso in Web Marketing e Digital Strategy ahimè è giunto al suo termine. Grazie ai docenti Miriam Bertoli, Gianpaolo Lorusso, Luca De Berardinis e Luca La Mesa, però, oggi abbiamo una visione completa di come strutturare una campagna di marketing digitale che si rispetti. Per darvi un assaggio di quello che abbiamo imparato, ripercorriamo in breve alcuni dei preziosi insegnamenti appresi durante il corso.

    1. Cosa significa fare marketing digitale?

    Il digitale ha cambiato il nostro comportamento come persone, ha cambiato lo scenario competitivo in tutti i business, ha contribuito alla nascita di nuove aziende. Oltre al nostro modo di comunicare, il digitale ha cambiato il modo di comunicare delle aziende, abilitando nuove modalità di contatto con i clienti, e una relazione sempre continua. Bisogna sempre tenere a mente però, che la strategia di marketing digitale discende da una strategia di marketing complessiva con degli obiettivi di business chiari e misurabili. Ogni strategia di marketing digitale parte da una domanda: come può il digitale aiutare la mia impresa o generale valore per i miei clienti? Vediamo alcuni esempi di come il digitale può aiutare a innovare e/o sviluppare nuovi modelli di business: – sviluppando nuovi canali di vendita con il quale arrivare a clienti esistenti ed esplorare nuovi territori; – sviluppando nuovi modelli di pricing e sistemi di acquisto; – cambiando la proposta di valore integrando sempre più servizi per sviluppare il proprio business; – con la nascita nuovi modelli di business tipicamente digitali come i modelli freemium, pay per use, abbonamenti; – e nuovi modelli di servizi come il car o bike sharing.
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    Credits: Depositphotos #35269821

    2. Il circolo virtuoso del digital marketing: dall’analisi alla misurazione

    Quali sono le fasi che dobbiamo attraversare in una strategia di marketing digitale che si rispetti? – Analisi: analizzare tutti i dati a nostra disposizione e lo scenario competitivo; – definizione della strategia: definire una serie di linee guida che mi porteranno alla realizzazione degli obiettivi. All’interno della strategia definiremo il posto che prenderà l’uso del digitale, cosa andremo a ottenere e quali sono le linee guida per le nostre azioni; – piano operativo: definire il piano di lavoro con gli strumenti, le risorse che andremo a utilizzare e i KPI di riferimento per il raggiungimento dei nostri obiettivi; – misurazione: last but not least, c’è la fase di misurazione dove possiamo verificare l’andamento della nostra strategia e i risultati che stiamo raggiungendo.

    3. Data Data Data, ossia analytics

    Il circolo virtuoso di ogni digital strategy comincia con l’analisi e termina con la fase di misurazione. Entrambe queste fasi si servono dell’uso prezioso delle analytics di Google. Con Gianpaolo Lorusso abbiamo appreso l’importanza della giusta impostazione di Google Analytics, del codice di tracciamento all’interno del nostro sito e abbiamo visto come questo strumento può svelarci molti dati interessanti cruciali per lo sviluppo della nostra strategia. Come si leggono i dati? I dati assoluti in sé non sono tanto significativi. Per capire se le nostre attività stanno funzionando o meno, o se ci sono delle aree problematiche, è importante comparare i dati con un periodo precedente rispetto al presente. Ma come si guardano i dati? Come ben dice Gianpaolo Lorusso, Analytics risponde alle domande esistenziali dell’umanità: – pubblico (Chi siamo?): questa sezione ci dice che caratteristiche ha la audience che arriva sul sito – Acquisizione (Da dove veniamo?): qui vediamo da dove arriva il pubblico che è atterrato sul sito – Comportamento (Cosa facciamo?): qui vediamo come si comporta l’audience online, che pagine guarda e come si muove sul nostro sito – Conversioni (Dove andiamo a finire?): per conversione non si intende solo una conversione monetaria, ma una conversione rappresenta qualsiasi azione dell’utente che porta o un guadagno diretto o ci pone in grado di ricontattarlo, o che registra un forte interesse dell’utente verso i miei prodotti.
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    4. SEO e SEM: come si differenziano?

    Per search engine ci riferiamo principalmente a Google come motore di ricerca dominante nella maggior parte dei paesi europei e occidentali, e alla SEO, uno dei tanti strumenti che sfrutta il search engine e che possiamo utilizzare all’interno del digital marketing per portare traffico qualificato e interessato al nostro sito. Oltre ad essere un fornitore di informazioni gratuito, Google è innanzitutto un’azienda che deve trarre profitto dai propri servizi, e la SEM è proprio quella parte che permette all’azienda di guadagnare, dalle inserzioni che le aziende fanno per acquisire visibilità rapida contestuale all’interno delle SERP (Search Engine Results Page) alle attività di pianificazione per l’acquisizione di visibilità su una rete di ricerca o una rete di display. Le due strategie SEO e SEM possono coesistere, con obiettivi a breve termine (SEM) e immediati, e obiettivi a lungo termine (dai 6-10 mesi di tempo) per risultati misurabili per quanto riguarda la parte organica (SEO). Importantissimo è l’investimento in content marketing dal punto di vista SEO (e non solo), permettendo più risultati a lungo termine, con una visibilità che rimane costante nel tempo.
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    5. Keyword e long-tail

    Quando si parla di keyword, la long-tail indica l’insieme delle parole chiave che definiscono una o più nicchie di mercato. In concreto sono tutte quelle parole chiave composte da tre o più termini di ricerca che vengono digitate da un numero relativamente basso di persone, molto interessate ad un argomento e molto propense ad un eventuale acquisto. In generale le caratteristiche principali delle keyword a coda lunga sono: – bassi volumi di ricerca – posizionamento più semplice rispetto alle parole generiche – alto tasso di conversione Le keyword sono un elemento fondamentale nella progettazione di una campagna SEM con Adwords, e si possono dividere in: – Primarie: le keyword primarie sono pertinenti e rilevanti, che definiscono meglio il nostro business. Da queste si parte per sviluppare le nostre campagne Adwords. – Secondarie: le secondarie sono più lunghe delle primarie perché aggiungono alla principale un prefisso o suffisso per dare un carattere di specializzazione maggiore. – Correlate: sono parole chiave che non contengono necessariamente la parola chiave principale ma appartengono allo stesso campo semantico. – Laterali: sono parole pertinenti, ma che non rientrano nel mio business specifico. – Branded: le parole branded invece sono quelle che contengono il nome dell’azienda.

    6. L’algoritmo di Facebook e i fattori di ranking

    Al centro di Facebook c’è l’utente e la sua esperienza sulla piattaforma. L’algoritmo privilegia le relazioni tra gli utenti piuttosto che le pagine. «La prima cosa che guardiamo è quali sono gli amici e le pagine a cui sei connesso e quale interazione avete. Se spendi un sacco di tempo sui contenuti di un certo amico è probabile che le sue storie finiscano spesso nel tuo newsfeed, e lo stesso funziona per le pagine» spiega Facebook. Il ranking è il metodo che Facebook utilizza diversi fattori di ranking per organizzare tutti i contenuti in modo che gli utenti possano vedere quelli più rilevanti in alto, ogni volta che apre Facebook. Nel considerare i contenuti che saranno mostrati in cima al news feed, è importante distinguere le interazioni attive da quelle passive. Quelle “attive” sono i commenti, le reazioni e le condivisioni, mentre quelle “passive” sono i click, le visualizzazioni o l’hovering sui post (passarci sopra senza compiere azioni). I post che generano conversazioni tra le persone verranno mostrati in alto al news feed, pertanto contenuti come i video in diretta sono un ottimo strumento.
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    7. Il mondo degli Ads di Facebook

    Ogni digital strategy che si rispetti tiene conto del giusto mix di earned, owned paid media. Tra i paid media ovviamente spicca Facebook Ads, il quale come abbiamo visto ci offre una gamma di formati di advertising sempre più ampia a seconda della storia che vogliamo raccontare e di come la vogliamo raccontare. Le inserzioni multi-prodotto ideali per il fashion, per mostrare un processo o anche per realizzare una campagna di retargeting. Da una fonte estratta da Wishpond e senza retargeting, meno dell’8% di questi torna a completarlo, con il retargeting la percentuale aumenta in media al 26%. Abbiamo visto inoltre come creare una campagna per generale lead o come realizzare una campagna immersiva e coinvolgente con Facebook Canvas.

    L’esperienza Ninja Academy

    Gli insegnamenti, gli strumenti e i casi di successo condivisi dai docenti sono stati incredibilmente utili ad illustrare e ad apprendere in profondità gli elementi sia teorici che tecnici (specialmente) che caratterizzano il mondo in continua evoluzione del digital marketing. E tutti questi strumenti e conoscenze resteranno sempre a nostra disposizione! marketing digitale

    Il Corso online in Web Marketing e Digital Strategy è terminato, e adesso?

    Il Corso online è terminato e il Lab in aula è sold out, ma puoi iscriverti alla nuova edizione del Master in Digital Marketing: potrai esplorare ed apprendere strategie, metodi e strumenti operativi per far crescere il tuo business grazie al digitale, seguendo solo il Master o con la formula online +  esperienza pratica con la Digital Factory, in collaborazione con Coca Cola Italia. Cosa aspetti? Iscriviti ora. Per qualsiasi informazione, puoi scrivere a info@ninjacademy.it oppure chiamare il numero 02/400.42.554.