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  • I 10 errori di SEO più comuni che dovresti evitare (subito)

    18 Gennaio 2021

    La SEO è in costante evoluzione. A differenza di qualche anno fa, quando poteva essere relativamente facile conquistare un piccolo angolo di paradiso nei primi risultati di ricerca, oggi la faccenda si fa più seria: un sito web va seguito e curato in ogni momento. Sono diversi gli errori SEO che possono compromettere la visibilità ed i risultati di posizionamento di un sito. Ma, tra questi, ne esistono almeno dieci che si commettono con più frequenza. Vediamoli insieme.

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    Gli errori SEO da non commettere mai:

    1# Errori SEO: impostare la strategia senza fare un’analisi

    La prima attività che un SEO specialist dovrebbe svolgere è l’audit SEO, un’analisi che ha lo scopo di identificare le criticità e di consigliare eventuali accorgimenti atti a migliorare il posizionamento del sito sui motori di ricerca e l’esperienza di navigazione dell’utente. Il frutto di quest’analisi è un documento, creato ad hoc per il cliente, dove vengono spiegate nel dettaglio le problematiche riscontrate e dove vengono fornite le migliori soluzioni tecniche possibili, in termini di struttura, contenuti, codice e presenza sul web. L’analisi SEO, per essere più efficace, dovrebbe essere affiancata da un’analisi dei competitor, ideale per individuare punti di forza, debolezze, criticità dei nostri concorrenti organici, ma anche opportunità per creare una strategia vincente.

    Quali sono i fattori da analizzare?

    ● Quali sono i principali competitor organici del mio cliente ● Qual è la loro reputazione online e come la gestiscono ● Qual è il loro posizionamento in SERP ● Com’è il loro profilo backlink ● Quali canali online stanno presidiando ● Quali sono le loro principali fonti di traffico ● Come hanno strutturato il sito 10 errori seo

    2# Errori SEO: lasciare il sito privo di contenuti di qualità

    È necessario assicurarsi che le pagine di categoria siano corredate da contenuti di qualità, che rappresentino un valore aggiunto, sia per l’utente, che per il motore di ricerca. I momenti di ricerca online, infatti, sono aumentati rispetto al pre Covid-19: il consumatore vuole sentirsi maggiormente rassicurato prima dell’acquisto. Inoltre, negli ultimi due anni, i motori di ricerca, hanno iniziato a premiare tutti quei siti che offrono risposte sempre più precise e di qualità alle domande poste dagli utenti. Basti pensare agli ultimi aggiornamenti algoritmici rilasciati, dal “Medic Update” a BERT.

    Come creare contenuti di qualità?

    ● Creare contenuti freschi ed interessanti ● Rispondere in modo esaustivo ai bisogni dell’utente ● Curare la forma e la sintassi dei testi ● Aggiornare i contenuti evergreen ● Limitare banner e pubblicità nella pagina ● Studiare le Quality Rater Guidelines

    3# Errori SEO: non tenere conto dell’intento di ricerca

    Non basta scrivere un buon contenuto per ottenere risultati: se le parole chiave utilizzate nel testo non corrispondono alle reali ricerche degli utenti si rischierà solamente di attirare traffico non qualificato al sito. Per ottenere traffico profilato è necessario intercettare le query con cui gli utenti effettuano una certa ricerca nel web.

    Come scegliere le parole chiave corrette?

    Scegliere le parole chiave perfette per ottimizzare i contenuti di un sito esistono diversi fattori da tenere in considerazione: in primis il volume di ricerca, ma anche la keyword difficulty, il grado di competitività, ma soprattutto l’intento di ricerca. L’intento di ricerca è l’obiettivo finale di una data ricerca sul web: parte direttamente dall’utente, il quale, mentre digita la query dichiara, più o meno esplicitamente, cosa sta cercando. Le ricerche, in base all’intento, si dividono in almeno cinque tipologie:
    Ricerca navigazionale
    Le query di ricerca navigazionali hanno l’obiettivo di raggiungere un sito web che l’utente conosce, ma del quale non ricorda precisamente l’URL di destinazione e solitamente coincidono con le ricerche branded. Hanno elevati tassi di conversione. Un esempio potrebbe essere “sito Nike”. errori seo
    Ricerca locale
    Le query di ricerca locali hanno l’obiettivo di raggiungere una destinazione prossima all’utente. Anche le ricerche locali hanno elevati tassi di conversione. Un esempio potrebbe essere “Nike Bergamo”. errori seo
    Ricerca transazionale
    Le query di ricerca transazionali hanno lo scopo di raggiungere un prodotto o servizio specifico. Anche questo tipo di ricerca ha elevati tassi di conversione: l’utente sa già cosa vuole e cerca soltanto il posto migliore dove reperirlo. Una ricerca transazionale potrebbe essere “Nike Blazer Mid Vintage ’77 pink”. errori seo
    Ricerca di investigazione commerciale
    Le query di ricerca di investigazione commerciale sono una via di mezzo tra le transazionali e le informative pure. In pratica, l’utente sta cercando un prodotto o servizio specifico ma deve ancora prendere una decisione definitiva su quale possa essere la soluzione migliore, di conseguenza cerca di confronti, recensioni, etc. Ad esempio: “Nike Blazer Mid 77 VS Air Force 1”. errori seo
    Ricerca informazionale
    Le query di ricerca informazionali hanno l’obiettivo di fornire nozioni o informazioni sconosciute dall’utente. Hanno un valore di traffico medio-basso, perché l’utente è ancora lontano dall’intenzione di acquistare un prodotto o un servizio. Rientrano in questa ricerca query tipo “sneakers 2020”. errori seo  

    4# Errori SEO: generare duplicati del contenuto

    Per garantire risultati di qualità è necessario controllare anche che non vi sia la presenza di contenuti duplicati intra o extra dominio. Secondo una definizione di Google, con il termine contenuti duplicati si intendono “blocchi considerevoli di contenuti all’interno dello stesso sito, o tra i domini che sono identici o molto simili”. Ad esempio: ● Contenuti copiati da altri siti (es. testo copiato dal catalogo del produttore) ● Pagine a cui è stato applicato un filtro (es. “ordina per prezzo crescente”) ● Versioni diverse della pagina (es. HTTP/HTTPS o con www/senza www) ● Boilerplate content (contenuto duplicato nel footer o nella sidebar) ● Diverse varianti dello stesso prodotto (es. taglia, colore, etc.) errori seo errori seo Nonostante non vi sia una vera e propria penalizzazione ad hoc per i contenuti duplicati, come afferma Google, è bene evitare questa situazione borderline, innanzitutto perché gli utenti, all’interno dei risultati di ricerca, vogliono vedere diversità e in secondo luogo perché, se il bot del motore di ricerca trova due contenuti identici in due URL differenti, non sa decidere qual è la fonte da prediligere.

    Come risolvere il problema dei contenuti duplicati?

    Per quanto riguarda i duplicati interni al sito, l’ideale sarebbe quello di rivedere il contenuto in modo che diventi unico, originale e ben ottimizzato. L’uso del canonical andrebbe evitato, salvo casi di estrema necessità, come ad esempio schede di prodotto che presentano varianti di colore o taglia, oppure pagine che presentano gli stessi contenuti, ordinati in modo differente. Per quanto riguarda i duplicati esterni, invece si consiglia di chiedere al publisher di rimuoverlo (in alcuni casi l’editor non sa nemmeno che è una pratica non consentita). In alternativa si può presentare una “richiesta di rimozione di contenuti per violazione del copyright” ai motori di ricerca o intraprendere un’azione legale.

    5# Errori SEO: lasciare le pagine prive di meta tag

    I meta tag sono elementi dichiarati nella sezione <head> del codice HTML, che forniscono ai bot dei motori di ricerca le informazioni principali sul contenuto della pagina.

    Quali sono i meta tag da ottimizzare?

    Headings: tag fondamentali per la SEO, utilizzati per valorizzare le titolazioni. Le titolazioni servono per organizzare i contenuti di una pagina all’interno di una struttura gerarchica, in modo da renderli più comprensibili all’utente e al motore di ricerca. Hanno una numerazione che identifica l’importanza, che va dall’uno (H1) al sei (H6). La prassi consiglia di utilizzare un solo H1 per ogni pagina, utilizzato per marcare la titolazione principale, la quale dovrà essere perfettamente esplicativa del contenuto della pagina e ottimizzata con la parola chiave principale individuata. I tag H2-H6 dovranno essere utilizzati per valorizzare i sottotitoli. errori seo

    Ci sono tre errori comuni con gli headings:

    – Mancanti. – Duplicati in pagina o tra pagine diverse. – Inseriti su elementi che non sono titolazioni. Tag title: il titolo della pagina visibile in blu, nello snippet dei risultati del motore di ricerca. È l’elemento on page più importante lato SEO e permette di comunicare sia all’utente, che al motore di ricerca, qual è il contenuto della pagina.

    I tag title devono rispettare determinate caratteristiche:

    – devono essere presenti in tutte le pagine del sito – devono essere univoci (non duplicati su altre pagine) – devono rispettare la lunghezza massima di 50-60 caratteri – devono contenere la parola chiave principale della pagina – devono essere differenti dagli H1 (funzione differente) – non devono essere caratterizzati da un mero elenco di parole chiave

    Ci sono quattro errori comuni con i tag title:

    – Mancanti. – Troppo corti/lunghi. – Duplicati tra diverse pagine. – Sovra-ottimizzati. errori seo Meta description: un breve sommario che descrive la pagina. La meta description non è essenziale per il posizionamento, ma contribuisce alla creazione del contenuto dell’annuncio visualizzato in SERP. Mantenere le pagine prive di una meta description ottimizzata significherebbe lasciare a Google la libertà di estrapolare una qualsiasi parte del contenuto delle pagine per presentarle sotto forma di descrizioni.

    Anche le meta description devono rispettare determinate caratteristiche:

    – devono essere presenti in tutte le pagine del sito – devono essere univoche (non duplicate su altre pagine) – devono rispettare la lunghezza massima di 130-150 caratteri – devono contenere una call to action (un verbo che invita all’azione) – non devono essere caratterizzate da un mero elenco di parole chiave

    Ci sono tre errori comuni con le meta description:

    – Mancanti. – Troppo lunghe. – Duplicate tra diverse pagine. Tag ALT: forniscono un’alternativa di testo a un’immagine, utile per i motori di ricerca e per coloro che usano screen reader per accedere a una pagina web. Molto semplicemente, si tratta di una descrizione testuale di un’immagine, volta a descrivere in modo chiaro ciò che l’immagine mostra.

    Ci sono tre errori comuni con gli alt tag:

    – Alt text mancante. – Alt text non descrittivo del contenuto dell’immagine. – Alt text supera i 100 caratteri.

    6# Errori SEO: dimenticarsi di ottimizzare la strategia di link interni

    La strategia di interlinking è importante, perché consente di apportare numerosi vantaggi: – Consente di indirizzare gli utenti ai propri contenuti-obiettivo. – Permette ai crawler di muoversi agevolmente tra le pagine. -Suggerisce le pagine più importanti del sito ai motori di ricerca. – Aiuta a distribuire la link equity (Page Rank) nel sito.

    Come strutturare i link interni in un sito?

    Innanzitutto bisogna collegare i contenuti in modo gerarchico, seguendo la struttura del sito: al vertice sarà posizionata la home page (la pagina più autorevole), mentre le categorie saranno distribuite in ordine di importanza crescente. In secondo luogo bisogna fare attenzione alla posizione e alla formattazione del link interno: un collegamento inserito all’interno di un menù di navigazione, di una breadcrumb o in primo piano tra le prime righe del main content, ha più rilevanza visiva, e quindi più possibilità di essere cliccato. Attenzione anche alla pertinenza dell’anchor text: Google valuta attentamente questo fattore, per comprendere meglio il contesto, e quindi l’attinenza tra le due risorse,

    7# Errori SEO: curare solo la versione desktop e non quella mobile

    Nello scorso anno abbiamo imparato a conoscere il Mobile-First Index rilasciato da Google nell’Official Central Webmaster Blog: a marzo 2021 verrà rilasciato il roll out definitivo dell’indice. Di conseguenza Google prenderà in considerazione solo la versione mobile di un sito per la scansione, l’indicizzazione ed il posizionamento di una risorsa.

    Come ottimizzare la versione mobile del sito?

    La versione responsive del sito dovrà essere veloce, funzionale, libera da redirect ed errori. La prima indicazione fornita dal motore di ricerca è di carattere generale: bisogna assicurarsi che il Googlebot possa accedere a tutti i contenuti del sito (desktop, ma soprattutto mobile) e che possa visualizzarli correttamente. In secondo luogo, la versione mobile dovrà essere speculare a quella desktop a livello di contenuti, link ed elementi interattivi.

    8# Errori SEO: non tenere conto della User Experience

    Combinare l’attività SEO con una buona progettazione della User Experience potrebbe consentire di raddoppiare le visite e le conversioni. Google, infatti, ha dichiarato che nel 2021 anche l’esperienza dell’utente entrerà a far parte dei fattori diretti che concorrono al posizionamento di un sito. Verrà rilasciato un importante aggiornamento, ribattezzato dalla comunità SEO come Page Experience Update.

    Come ottimizzare la User Experience per la SEO?

    Oltre ai classici segnali già esistenti che definiscono l’esperienza di navigazione in pagina (navigazione sicura, presenza di protocollo HTTPS, versione responsive, presenza di annunci pubblicitari intrusivi), prenderà in considerazione tre nuove metriche, i cosiddetti Core Web Vitals (Fattori Web Essenziali):
    • LCP (Largest Contentful Paint): velocità di caricamento percepita dall’utente
    • FID (First Input Delay): reattività di una pagina web
    • CLS (Cumulative Layout Shift): stabilità di una pagina web
      errori seo Attenzione anche ad elementi quali:
    • Alberatura e flusso di navigazione
    • UX writing (disposizione contenuti)
    • Rispetto delle convenzioni

    9# Errori SEO: occuparsi solo della SEO on-site e tralasciare i backlink

    I backlink di qualità dovrebbero essere la spina dorsale di qualsiasi strategia SEO: è impensabile ottenere buoni risultati di posizionamento senza un profilo curato di link in ingresso, soprattutto se il mercato con cui ci si va a scontrare è altamente competitivo. I link ottenuti da siti web autorevoli, e affini per quanto riguarda il contenuto, infatti, sono un vero e proprio voto di fiducia per Google. Ma attenzione: acquistare e/o vendere link è un’attività contraria alle linee guida del motore di ricerca e, se scoperta, potrebbe attivare penalizzazioni manuali o algoritmiche. Perciò il profilo backlink dovrà risultare il più naturale possibile.

    Come fare? Creando equilibrio tra le tipologie di link in entrata:

    ● i branded link devono essere di più (80%) di quelli manipolativi (20%) ● l’anchor text deve variare e deve essere inserita naturalmente all’interno del testo ● i domini da cui provengono i backlink devono stare su indirizzi IP differenti

    10# Errori SEO: dimenticarsi di effettuare la migrazione di un sito

    La migrazione SEO rappresenta l’insieme delle attività tecniche da effettuare su un sito web in fase di pubblicazione e serve per garantire il mantenimento del posizionamento e dell’autorevolezza acquisiti nel corso del tempo ma anche la prosecuzione della navigazione da parte degli utenti. Uno dei problemi più ricorrenti che si verificano quando le URL non vengono reindirizzate, infatti, è la pagina 404, cioè l’errore che il server trasmette quando una pagina risulta come “non trovata”. Se il visitatore clicca su un risultato e atterra su una pagina 404 potrebbe decidere di cercare il prodotto o il servizio altrove.

    Quando è necessario fare una migrazione?

    ● Cambio nome dominio (es. da www.sito.it a www.miosito.it/) ● Cambio TLD (es. da www.sito.it a www.sito.com/it/) ● Passaggio da HTTP a HTTPS (es. da http://www.sito.it a https://www.sito.it/) ● Passaggio da una versione mobile a una responsive (es. da m.sito.it a www.sito.it) ● Ristrutturazione dell’architettura del sito che prevede un cambio di URL

    Quali attività svolgere durante una migrazione?

    Possiamo suddividere le attività in 3 fasi: PRE-migrazione, migrazione, POST-migrazione. ● Pre-migrazione: il periodo più delicato, necessario a preparare il sito allo spostamento. Le attività da svolgere durante la pre-migrazione sono: – scaricare i posizionamenti del sito e l’elenco dei link in ingresso – preparare una mappatura di tutte le URL e dei meta tag – reindirizzare o gestire puntualmente ogni URL – controllare che tutti i contenuti e i metatag siano stati implementati nel nuovo sito ● Migrazione: in concomitanza con il go-live si procederà con: – riportare nel nuovo codice sorgente lo script di tracciamento; – implementare e verificare i reindirizzamenti; – impostare una pagina personalizzata per l’errore 404 – generare una nuova Sitemap.xml e il nuovo file Robots.txt – assicurare la correttezza delle informazioni della Search Console – aggiornare i link in ingresso ● Post-migrazione. Si controllano l’indicizzazione e il posizionamento del nuovo sito: – controllare il rapporto di indicizzazione delle nuove pagine del sito – controllare i rapporti in tempo reale di Analytics – fare un crawling del nuovo sito per rilevare e correggere eventuali errori – monitorare il posizionamento, il traffico e le conversioni Dopo la pubblicazione c’è sempre una fase di assestamento, poiché i motori di ricerca devono avere il tempo di elaborare tutte le pagine e i contenuti del nuovo sito ma, se la migrazione del sito è stata fatta correttamente, il successo è assicurato!
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