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  • Funzionalità e strumenti dell’eCommerce di oggi e previsioni per il futuro

    11 Maggio 2018

    Oggi gli eCommerce Manager hanno il compito di garantire un’eccellente esperienza cliente per lo store online, ma anche di sviluppare strategie di business digitali che prevedano l’utilizzo delle nuove tecnologie. Individua prodotti e servizi da vendere sui canali digitali, prezzi, policy e target di mercato, vanno costantemente accompagnati dalla componente di innovazione e dal marketing per attirare utenti ed aumentare le vendite online.

    Ma quali sono i migliori strumenti che gli eCommerce Manager hanno a disposizione e come andrebbe inteso in chiave di crescita il rapporto tra negozio fisico e negozio digitale? Lo abbiamo chiesto ad Alexio Cassani, Co-Founder e CEO di Stentle, startup che si occupa di innovazione nel mondo del retail e dell’eCommerce, e docente del Master in eCommerce Management della Ninja Academy in partenza a giugno.

    Parliamo di piattaforme eCommerce: Magento, Prestashop, WooCommerce. Quali sono le feature da considerare per scegliere quella giusta?

    Non esiste la piattaforma giusta in assoluto, ovviamente, ma quella che più aderisce alle proprie necessità. Pertanto il processo di identificazione di una piattaforma e-commerce deve passare attraverso un’analisi di vari fattori in relazione ai propri requisiti, quali ad esempio: – funzionalità per l’utente finale che sono richieste sono disponibili nella piattaforma (ad es. filtri catalogo, flusso carrello – checkout, integrazione con i social, etc) – processi di gestione ordine sono supportati (ordine singolo magazzino, multi-magazzino, dropshipping, etc) – funzionalità di reportistica disopnibili e/o integrazione con piattaforme esterne – strumenti di marketing disponibili e/o integrazione con strumenti esterni Per citare i principali, esistono poi alcune caratteristiche tecniche che è importante non sottovalutare per evitare il rischio di ridurre il ritorno dell’investimento o di allungare i tempi di realizzazione: – tecnologie di front-end si possono utilizzare, il supporto per le librerie software OpenSource più comuni è ovviamente preferibile – possibilità di attingere da marketplace di plug-in e temi per accelerare gli sviluppi – scalabilità orizzontale, ovverosia quante entità può gestire in parallelo (ad es. numero di utenti collegati, numero di ordini da processare, numero di prodotti a catalogo etc), senza dover aumentare esponenzialmente i costi del servizio di hosting – modalità di erogazione, le piattaforme che citi nascono per essere installate e gestite, ne esistono altre che vengono invece erogate direttamente dal Cloud riducendo i costi di gestione e garantendo automaticamente il punto precedente sulla scalabilità, ad esempio Demandware, Shopify, BigCommerce, per citarne alcune – modalità di integrazione possibili, visto che la piattaforma dovrà “parlare” con qualche altra a seconda dello scenario. Il supporto di Rest è in genere ottimo che ci sia, ma ci sono diverse altre tecnologie che può essere necessario dover supportare quali ad es. Web Service o il buon vecchio file CSV. È quindi fondamentale che, come qualsiasi altro progetto digital/IT, si parta con un processo di analisi business e tecnologica da utilizzare nello scouting della piattaforma per poter identificare quella che meglio risponde alle proprie esigenze e poi da lì partire con il setup e gli sviluppi.
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    Credits: Depositphotos #106570436

    Quali elementi non dobbiamo dimenticare per realizzare una scheda prodotto perfetta e dettagliata?

    La risposta è generalmente legata alla categoria merceologica del prodotto, ma direi che in linea generale gli elementi su cui è importante investire sono quattro. – Foto: devono essere in generale più di una, di buona qualità e con uno zoom efficace e semplice da usare. – Attributi descrittivi: che servono a capire i dettagli del prodotto (ad es. dimensioni, peso, composizione, finiture, etc) è importante che ci siano e siano il più possibile – Documenti a supporto: ad es. nel caso di garanzie prodotto potrebbe essere utile avere la possibilità di visualizzarle già nella scheda prodotto – Prodotti correlati (e/o nel caso dell’abbigliamento di total look): possono aiutare nella scelta di prodotti aggiuntivi o sostitutivi e aumentare quindi il valore del carrello In generale è un “trade-off” tra costi di gestione di una scheda prodotto ben fatta (costi di cui la parte fotografica in generale è la voce principale), marginalità associata al prodotto e profondità di magazzino del prodotto stesso. Capita a volte, ad esempio, di investire nel produrre una ottima scheda prodotto ma il ritorno economico derivante dalle vendite copre a malapena le spese perché poi il numero di prodotti vendibili è basso.

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    Da cosa parti per disegnare una roadmap evolutiva per un progetto eCommerce? Quali strumenti adoperi?

    La roadmap evolutiva è un documento sempre vivo, in generale parto dalla esigenze di business cercando di declinarle su soluzioni tecnologiche. A questo processo “top-down” affianco uno “bottom-up” che a partire da nuove tecnologie capisco come sia possibile migliorare alcuni dei servizi che vengono offerti agli utenti (sia clienti che utenti interni) o su processi gestionali/di vendita. In generale non è un processo lineare, anzi, è più creativo e destrutturato. Esistono diversi strumenti sul mercato ma quello con cui mi trovo meglio sono le slide che sono facilmente comprensibili per diversi stakeholders sia business che tecnici.
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    Credits: Depositphotos #137853786

    Sempre più spesso si pensa (erroneamente) che non sia possibile incrementare il traffico e le vendite con uno strumento di drive-to-store. Alcuni si dimenticano totalmente della necessaria integrazione tra negozio fisico e store online. Cosa ti senti di dire in merito?

    Questo tema mi è molto caro ed è oggetto di studio da parte mia e del mio team costantemente. In questo momento credo nessuno abbia la sfera di cristallo e sappia cosa sarà il negozio fra 10 anni, ma credo tutti siamo d’accordo nel pensare che dovrà necessariamente trasformarsi. Come, non è ancora certo: all’interno del negozio fisico, ad esempio, sia i clienti che i commessi possono ottenere i “superpoteri” grazie alle tecnologie digitali abilitando nuovi scenari di acquisto ad oggi ancora nemmeno disegnati. In molti ci stanno provando, in maniera più o meno conservativa, e i risultati anche se raramente vengono condivisi sono stati positivi. Il mio parere è che riuscire ad offrire i benefici del fisico nel digitale e viceversa sia una strada necessariamente da battere e che nel giro di pochi anni diventerà lo standard di fatto con cui i prodotti e i servizi verranno acquistati. Sono convinto che man mano che i brand e i negozianti inizieranno a percorrerla e ne misureranno i benefici, non vorranno più tornare indietro. È ovviamente molto importante che venga definita una roadmap, che grazie a investimenti graduali e alla misurazione dei risultati, permetta di sviluppare questo ecosistema ibrido in maniera efficace ed efficiente.

    Migliorare l’esperienza d’acquisto per gli utenti mobile di un eCommerce è fondamentale. Quali sono i tre fattori principali da considerare?

    Se devo nominarne tre direi: esperienza utente di elevata qualità e velocità, contenuti ad hoc e funzionalità da usare quando si entra nel negozio fisico. Non necessariamente in questo ordine 🙂

    Alexio Cassani è docente del Master in eCommerce Management, scopri il programma completo qui!