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  • Il lancio di un prodotto digitale spiegato in pochi passi

    5 Giugno 2018

    In questa intervista con Giuliano Ambrosio, Creative Strategist meglio conosciuto come Julius Design e docente del Master in Digital Marketing in partenza il prossimo 2 ottobre, si parla di come lanciare un prodotto digitale per l’acquisizione di lead, delle competenze necessarie per avere un team che gestisca in maniera efficace tutto il processo e dell’utilizzo dei social come strumento digitale.
    prodotto digitale
    Credits: Depositphotos #150324980
     

    Quali sono gli obiettivi da raggiungere in fase di lancio e chi dovrebbe occuparsene

    Nella gestione del lancio di un prodotto digitale, qual è la fase più difficile? «Il lancio di un prodotto digitale non è sempre una cosa semplice, bisogna pianificare tutte le principali attività nel momento corretto. Penso che non ci sia una fase davvero più difficile delle altre, in realtà tutte le fasi permettono a buona riuscita del lancio. Credo che una delle fasi da tenere più in considerazione sia proprio quella del pre-lancio, molto spesso sottovalutata in quanto si tende a usare quel tempo per portare avanti lo sviluppo del prodotto e non si considerano attività di marketing a sostegno del lancio. Quel momento è cruciale per creare un’eventuale community o aumentare awareness del prodotto ancora prima di averlo online. Se riusciremo a lavorare bene nella prima fase di pre-lancio, saremo pronto il giorno del lancio con una community desiderosa di provare o acquistare il nostro prodotto». Quali sono le figure professionali necessarie per il lancio di un prodotto digitale? «A seconda del prodotto digitale che vorremmo lanciare, sono necessarie diverse competenze che permetteranno di strutturare un piano di lancio del prodotto. Il nostro obiettivo è presentare il prodotto e acquisire lead, ovvero ottenere contatti di persone che hanno intenzione di usare, provare, comprare il nostro prodotto. Per questo motivo abbiamo l’esigenza di creare un cosiddetto “Funnel”, un percorso che porta dalla semplice scoperta del prodotto allo sviluppo di una conversione. Un team vincente potrebbe essere composto da un Digital Strategist, Art Director e Growth Hacker. Il primo per sviluppare una strategia di marketing, il secondo per visualizzarle e il terzo per permette di introdurre dinamiche di crescita significative».
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    Credits: Depositphotos #12517981

    L’importanza dell’aggiornamento continuo per lavorare con il Digital Marketing

    Quanto tempo al giorno dedichi all’aggiornamento? «Il mio ruolo di Creative Strategist mi obbliga a rimanere costantemente aggiornato in quanto lo scopo è quello di unire creatività e strategia su progetti di comunicazione. Più ho informazioni, prima degli altri, più sarò competitivo nel pensare un progetto strategico con una creatività vincente. Per questo motivo ho integrato l’aggiornamento costante nel mio ruolo, parte fondamentale, dedicando circa due ore al giorno nel seguire fonti, blogger, magazine autorevoli in tema marketing e social media, estrapolando best practice e metodologie utili». Quali caratteristiche caratteriali e/o competenze deve avere un Community Manager? «La mia carriera da freelance mi ha permesso di cimentarmi nel ruolo del Community Manager in modo operativo, ad oggi non lo sono più, e nei casi mi avvalgo di collaboratori o semplicemente suggerisco formati e soluzioni creative. Ma un Community Manager in primis deve sapere dialogare in una comunità digitale e ricordarsi che parla a nome di una marca. Il Community Manager ha il compito di relazionarsi con le persone e spesso di prendere decisioni sui contenuti da pubblicare, in quanto ha conoscenza storica e sensibilità di cosa è di interesse ai fan che seguono l’azienda. Per riassumere, il CM deve avere grande padronanza della community, saper dialogare con loro anche nei casi di crisi dove non si è riuscita a prevedere».
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    L’utilizzo delle Stories su Instagram è in continua crescita. Le Storie su Facebook pare non ottengano lo stesso successo. Secondo te da cosa è dovuto? «Penso che la risposta sia nel modo di usare lo strumento. Instagram nasce come strumento visivo, camera first, questo focus ha plasmato la piattaforma in un mezzo molto veloce è molto affine al formato Stories facendolo diventare un secondo feed. Dall’altra parte troviamo Facebook, nato come un diario di bordo, in cui condividere in diversi formati la nostra vita. Le Stories in Facebook non stanno funzionano in quanto sono solo una piccola parte di tutto il grande meccanismo del gigante blu. Ad oggi le Stories non sono ancora ben integrate con le Pagine Facebook, unica salvezza che potrebbe avere Facebook per aumentare i contenuti in questo nuovo formato».

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