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  • Legalità e Web: risponde l’esperta in privacy e diritto informatico Roberta Rapicavoli

    4 Agosto 2017

    Cookies e trattamento dei dati personali, quando si apre un sito web sono tra i primi interrogativi da porsi per risolvere eventuali problematiche legali. Come realizzare un contest online, invece? Si possono utilizzare i canali social per farlo ed è possibile seguendo la normativa in modo corretto? Roberta Rapicavoli, avvocato esperto in privacy e diritto informatico e docente del Master in Digital Marketing (Formula Online + Digital Factory), risponde alle nostre domande sulla questione privacy e legalità sul web, per risolvere alcuni basilari dubbi su uno degli argomenti più spinosi per tanti imprenditori digitali. Master online digital marketing

    Trattamento dei dati: cosa c’è da sapere? 

    Quando si trattano dati personali – il che avviene regolarmente nello svolgimento delle attività, se si considera che per “trattamento” si intende anche la semplice raccolta, registrazione e consultazione e che sono “dati personali” tutte le informazioni che consentono di identificare una persona fisica (quindi anche nome, cognome, numero di telefono …) – si devono rispettare le regole contenute nel D. Lgs. 196/2003 (Codice privacy) e nei Provvedimenti dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (si pensi, ad esempio, alle Linee Guida in materia di attività promozionale e contrasto allo spam del 2013 e al Provvedimento sull’individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie del 2014), tenendo presente che la disciplina privacy attualmente in vigore è destinata a essere sostituita. Infatti dal 25 maggio 2018 troverà applicazione il Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (Regolamento UE 2016/679) ed è inoltre in fase di definizione il Regolamento che andrà ad abrogare la Direttiva e-privacy, da cui derivano, tra gli altri, gli articoli 122 e 130 del nostro Codice privacy (norme di riferimento, rispettivamente, in materia di cookie e di marketing.
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    Credits: Depositphotos #107087810

    Contest selvaggi e pochi controlli: quali sono i rischi che si corrono nel fare concorsi senza “preoccuparsi” delle regole?

    L’attività di controllo sui concorsi a premio è esercitata d’ufficio, a campione, oppure su segnalazione dei soggetti interessati, dal Ministero dello Sviluppo Economico, a cui spetta anche il potere sanzionatorio nel caso venissero riscontrate delle violazioni della normativa. Le sanzioni in cui può incorrere chi organizza un concorso a premio sono di tipo pecuniario e variano a seconda della violazione commessa. Così, nel caso in cui l’iniziativa venga avviata senza darne preventiva comunicazione, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.065,83 a 10.329,14 euro; nel caso di svolgimento del concorso con modalità difformi da quelle comunicate o da quelle indicate nel regolamento la sanzione va da 1.032,91 a 5.164,57 euro; qualora si avviasse un concorso vietato, la pena pecuniaria va da 50.000,00 a 500.000,00 euro se si tratta di attività di gioco riservata allo Stato o elusione del monopolio statale dei giochi, mentre è prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da una a tre volte l’IVA sul montepremi posto in palio nelle altre ipotesi (come ad esempio nel caso in cui il concorso venisse avviato da una persona fisica, che non rientra tra i possibili promotori dell’iniziativa, anche se titolare di Partita IVA).

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    Quali sono le regole (legali) per un contest perfetto?

    Prima di avviare un concorso occorre: – verificare che l’iniziativa non rientri tra quelle vietate; – se per l’estrazione dei premi si sceglie di utilizzare meccanismi informatici, avere certificazione in cui si attesti che il programma destinato alla gestione del concorso non sia manomettibile e garantisca l’imparzialità e la casualità nell’attribuzione dei premi; – verificare che il server su cui si poggia il sito con cui voler gestire un contest online sia in Italia oppure, nel caso di server all’estero, utilizzare un sistema di mirroring o analogo che consenta di inviare in tempo reale i dati a server in Italia; – se si intende sfruttare le potenzialità offerte dai social, adottare gli accorgimenti tecnici che consentono di non utilizzare i server esteri dei fornitori di tali piattaforme ed evitare la loro associazione nell’iniziativa; – osservare tutti gli adempimenti preliminari all’avvio del concorso – redazione del regolamento, prestazione della cauzione, invio al Ministero della comunicazione preventiva.
    Legalità, privacy e web
    Credits: Depositphotos #128648326

    Quando navighi online noterai un sacco di cose che non quadrano. Qual è la legge che viene violata più spesso?

    Pur constatando spesso violazioni di varie normative (penso, ad esempio, all’inosservanza degli obblighi informativi previsti dal D. Lgs. 70/2003), direi che gli errori che vengono commessi più frequentemente online sono legati alla normativa in materia di protezione dei dati personali. Così, per fare qualche esempio: capita spesso di imbattermi in siti web con form di iscrizione a servizi di newsletter commerciale senza che venga fornita alcuna informativa né richiesto alcun consenso al trattamento; talvolta navigo su siti che hanno implementato il banner sui cookie senza che fosse necessario, perché utilizzano solo cookie tecnici, ma poi non è dato rinvenire alcuna policy privacy o informativa cookie completa; frequentemente leggo informative che evidentemente sono il risultato di un mero “copia incolla” di testi pubblicati su altri siti e contengono riferimenti a trattamenti che in realtà non vengono effettuati e, viceversa, nulla dicono in ordine a attività effettivamente svolte.

    Roberta Rapicavoli è docente del Master in Digital Marketing, scopri il programma completo qui!