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Marco Massara

Chief Digital Officer in Prenatal

BIOGRAFIA

Su cosa si basano i miei insegnamenti?
Il 99% del sudore della giornata e degli obiettivi che ti sei dato hanno solo (ma solo) un unico scopo: essere interessante per qualcuno. Tutto questo sforzo, questa forza di volontà e paura di non esserlo si declina troppo spesso in un marketing e in un email marketing dove, pur di avere un veloce ritorno, sei capace di descrivere e comunicare fino al dettaglio quanto sei o sei stato bravo, quanto è forte e figa la tua azienda. Il mio personale “mantra” per una comunicazione felice è solo questo: “Non preoccuparti di essere interessante ma di essere interessato” (agli altri).

Ecco cosa ho scoperto.
Molte volte cerchi affannosamente di aggiungere o far aggiungere contenuti, grafiche, info-grafiche, gif animate e ogni “novità del giorno” alle tue email promozionali o newsletter, tutto per non lasciar mai fuori nessuno, è un’angoscia tremenda. L’obiettivo? Poter essere rilevante per tutti quelli che riceveranno l’email; indistintamente tutti. Ho conosciuto una persona che diceva più o meno così: “C’è una cosa che puoi fare per aumentare la rilevanza: diminuire l’irrilevanza”. In altre parole: per quanto ti sforzi e ti dimeni in versioni di email sempre più affinate, ci sarà sempre qualcosa di superfluo. C’è un gran lavoro di scrematura da fare e lo farai bene solo se hai chiaro l’obiettivo: non parlare di quanta frutta hai venduto nel 2015 se stai vendendo mele del Trentino. 😉

Cosa ti propongo di nuovo?
Il target non esiste: esistono persone che comprano da persone. Spesso ti piacerebbe categorizzare tutto e tutti in target e cluster. Immagino per un’esigenza di essere più tranquillo o per far rientrare tutto in un report di Excel… ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale (cit.). Proprio per questo, se vuoi fare email marketing, se fai digital marketing, stai attento, sei un professionista: non ottimizzi email, non ottimizzi copy, script, oggetti o landing page! Ottimizzi i flussi di pensiero del tuo destinatario, quello che si aspetta da te rispetto alle promesse e agli spunti che hai generato in lui nell’ultimo messaggio.

Ti spiego come sono arrivato dove sono oggi.
Se penso che nel 2000 la mia tesi presso l’Università della Svizzera italiana ha avuto come titolo L’email marketing e la comunicazione orientata al destinatario, mi vengono davvero i brividi e qualche lacrima di gratitudine. Negli anni successivi ho lavorato e ancora lavoro su basi molto simili: fa impressione rendersi conto che nel frattempo quei concetti, partiti 16 anni fa da uno studio sull’efficacia dell’oggetto di un’email, son diventati colonne portanti dell’attività professionale di ogni giorno.

Cosa ho capito di questo mestiere?
Non solo i 5 anni di lavoro e di email marketing in agenzia con decine di clienti PMI, non solo gli anni passati nella più bella azienda di email marketing nata in Italia (MailUp), ma anche questi ultimi anni nell’ambito e-commerce, le docenze svolte per enti e università e la formazione continua guardando professionisti in California… tutto mi conferma che, operativamente, l’orientamento al destinatario è la posizione mentale più difficile ed efficace nel fare marketing e comunicazione.

Il mio invito personale.
Pensa all’inglese… Ci sono cose che non si sanno fino a quando non si sognano: ti aspetto al Digital Marketing Lab per iniziare a sognare un nuovo modo di fare (email) marketing, una nuova prospettiva che ci cambierà ancora. Facendola insieme.

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