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  • Come controllare la potenza dei motori di ricerca in una campagna SEM?

    6 Ottobre 2017

    Il mondo del Digital Marketing si evolve di continuo: prevedere i cambiamenti del mercato e saperli prendere in contropiede è ormai fondamentale in una strategia di marketing aziendale, soprattutto poi quando si parla di motori di ricerca e posizionamento, meccanismo fondamentale per la presenza online del nostro business. Ma come riuscire a riconoscere un cambiamento? Per poter essere sempre al top, abbiamo chiesto qualche dritta a Matteo Polli, SEM Manager di Facile.it e docente del Master in Digital Marketing (Formula Online + Digital Factory) in partenza ad ottobre. Matteo Polli Ninja Academy

    Da anni lo strapotere di Google nel mercato dei Search Engine è palese. Cosa possiamo aspettarci nei prossimi anni?

    A mio avviso, la posizione che Google detiene in questo momento sarà attaccata non tanto dagli altri o da nuovi motori di ricerca, quanto da player quali Facebook. Il popolare social media vuole diventare sempre più un tassello fondamentale nella vita quotidiana degli utenti web e ha già mosso i propri passi nello sviluppare un sistema di ricerca proprio e indipendente: Facebook Search. Sfruttando l’immensità di post e notizie che gli utenti e le aziende postano, Facebook si comincia a proporre come un’alternativa alla consolidata esperienza di ricerca che Google offre.
    Digital Marketing SEM
    Credits: Depositphotos #54397881

    Quantità e qualità: che investimento serve e dopo quanto tempo posso raccogliere i frutti di una gestione corretta del SEM?

    Un elemento da tenere sempre in considerazione quando si ragiona di campagne SEM è che la cifra investita non è necessariamente indicatrice del successo o insuccesso di una campagna. Indubbiamente, le parole sulle quali biddano un elevato numero di inserzionisti avranno un costo per click superiore e non è sempre detto che il nostro budget ci permetta di concorrere alle aste di questi termini, ma esistono un così elevato numero di parole chiave da esserci spazio per tutti. Vero è che se il budget investito nelle campagne SEM sarà ridotto avremo bisogno di più tempo per capire l’andamento della nostra campagna: i click ricevuti non saranno raggruppati in pochi termini che forniranno un quadro ben consolidato dell’andamento ma saranno distribuiti in modo più o meno disomogeneo sulle parole scelte. Bisogna ricordare come una valutazione frettolosa di una campagna rischi di portare ad una scelta basata su analisi fortemente parziali generando così previsioni eccessivamente ottimistiche o esageratamente pessimistiche.

    Puoi svelarci qualche piccolo segreto dietro il successo di Facile.it?

    Alla base del successo di Facile.it ci sono due aspetti fondamentali: attenzione all’utente e oculatezza nell’investimento pubblicitario. La prima cosa alla quale si deve pensare per realizzare un prodotto di successo è riflettere sulle necessità di coloro che ne fruiranno e quindi, nel caso di Facile.it, è stato sviluppato qualcosa che potesse realmente rappresentare un aiuto per tutti coloro che vogliono risparmiare sui prodotti finanziari di cui siamo fruitori abituali (assicurazioni per la propria auto, mutui per la casa nuova, prestiti per le spese personali, bollette e tanto altro). Una volta realizzato un prodotto valido e utile è importante scegliere con attenzione come investire il proprio budget. Sia che si abbia a disposizione un grande capitale che un piccolo gruzzoletto, bisogna porre molta attenzione a come si investe: non ci si può permettere di realizzare campagne SEM senza avere sempre sotto controllo quanto costerà ciascun lead che le campagne porteranno.

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    Clickbaiting, fake news e motori di ricerca: qual è la tua opinione a riguardo?

    Ritengo che fenomeni quali clickbaiting e fake news stiano rischiando di minare l’affidabilità che il web si è conquistato negli anni. Se prima credevamo che le uniche verità provenissero dai telegiornali, oggi siamo certi di trovare altrettante o migliori notizie cercando online. Entrambi i fenomeni hanno alla base un unico obiettivo: fare soldi sull’ingenuità degli utenti del web. Non posso che trovare ben poco nobile questo intento; tramite titoli ingannevoli e frasi appositamente lasciate a metà fanno in modo che gli utenti si incuriosiscano e raggiungano il sito web visualizzando banner pubblicitari che portano introiti al proprietario del sito. Utilizzando pubblicità pay-per-view, i siti che ospitano i banner e le inserzioni guadagnano ogni volta che avviene una visualizzazione; viene da sé che tanti più utenti visualizzeranno queste pubblicità, tanto maggiori saranno gli introiti per il sito. Facebook, culla delle fake news e campo dove spopola il clickbaiting, sta pianificando di introdurre un sistema di segnalazione che permetterà agli utenti di indicare siti non affidabili. La strada verso una “purificazione del web” è stata intrapresa ma bisognerà camminare ancora parecchio prima di poterci dire salvi da questo malsano fenomeno.
    Campagna SEM Digital Marketing
    Credits: Depositphotos #111854934

    Quanta pratica e quanto tempo ci vuole per diventare un top player del SEM?

    Per raggiungere un qualsiasi obiettivo bisogna impegnarsi, allo stesso modo per diventare un top player SEM bisogna mettercela tutta, essere certi di “studiare” la teoria necessaria e poi fare molta attenzione quando si mettono in pratica le cose imparate. È importante non avere fretta e voler realizzare sin dall’inizio campagne molto complesse, ritengo sia meglio cominciare un passo alla volta senza rischiare di compromettere il proprio budget e proseguire incrementando complessità e sviluppo della campagna. Una volta sicuri di essere pronti e certi delle proprie capacità è fondamentale non fermarsi e incrementale i dettagli, aggiungere particolari, aumentare le parole, inserire target più particolari, testare formati e sperimentare tutte quelle potenzialità che ci permetteranno davvero di diventare top player del SEM.

    Matteo Polli è docente del Master in Digital Marketing, scopri il programma completo qui!