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  • Le novità e i cambiamenti della SEO che dovresti conoscere per ottimizzare i tuoi contenuti

    14 Giugno 2018

    In questa intervista a Luca De Berardinis cerchiamo di fare chiarezza su alcuni dei dubbi che colpiscono chi si occupa di SEO (Search Engine Optimization) oggi.

    Gli aspetti da prendere in considerazione oggi

    Quali competenze e tecniche che oggi diamo per scontate dovranno acquisire i SEO copywriter di domani? «Chi si occupa di SEO copywriting dovrà tenersi sempre aggiornato sui nuovi algoritmi di indicizzazione di Google. Ma, a mio avviso, la cosa più importante su cui dovrà concentrarsi sarà l’aspetto riguardante la customer experience, ovvero la qualità dell’esperienza utente sulle pagine del sito. Più andiamo avanti e meno le persone sopportano interruzioni di ogni genere durante la lettura di un contenuto. Ancora una volta saper analizzare il modo in cui leggiamo su un device elettronico farà la differenza tra lo scrivere in modo efficace per il web e la scrittura di buona qualità. L’obiettivo, almeno in ambito aziendale, è sempre la conversione e in questo senso sarà sempre più importante curare questa parte della user experience».
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    Credits: Depositphotos #45005177
    La ricerca vocale si sta affermando sempre di più nelle abitudini degli utenti. Come questo impatterà la SEO e il content marketing in generale? «La ricerca vocale si sta affermando sempre di più non solo perché la sfruttiamo con i nostri smartphone ma anche perché stiamo iniziando ad utilizzare i cosiddetti assistenti vocali da casa come Google Home e Amazon Echo. Questo nuovo tipo di ricerche sta già impattando il modo di fare SEO perché le domande che poniamo a Google con la ricerca vocale sono molto diverse da quelle che facciamo tramite la tastiera. Infatti con la vocal search tendiamo a fare delle query molto più verbose e di conseguenza i contenuti dovranno tener conto di questo nuovo approccio e quindi dovranno essere molto più conversazionali».
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    Credits: Depositphotos #63099297
    I motori di ricerca che non sono Google hanno ancora impatto? Quali sono le differenze in termini di SEO? «Secondo statcounter.com l’utilizzo dei motori di ricerca (ad oggi) a livello internazionale è distribuito come segue: – Google 90,14% – Bing 3,24% – Baidu 2,18% – Yahoo! 2,08% – Yandex 0,62 – Shenma 0,58% Ovviamente le percentuali sono riferite a livello globale ma è chiaro che se ci riferiamo ai singoli continenti o alle singole nazioni le percentuali possono variare molto. Ad esempio in Russia Yandex ha la quota di mercato maggiore così come Baidu ce l’ha in Cina. In tutti gli altri contesti internazionali Google è il motore di ricerca più utilizzato. Dopo questa doverosa premessa posso tranquillamente affermare che gli altri motori di ricerca non hanno un impatto significativo sulle tecniche e le tattiche per fare SEO. Probabilmente Yandex, che ammetto di non conoscere bene, ha un impatto importante in Russia, per cui chi vuole avere visibilità in quel continente non può non considerarlo».
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    Gli strumenti e le logiche alla base della SEO

    Gli strumenti come il plugin di YOAST sono molto rigidi nel valutare la SEO di un articolo. Google lo è altrettanto? «Il plugin Yoast per WordPress è rigido nella misura in cui si limita a verificare la presenza della focus keyword nelle varie parti di un contenuto e lo è anche nel valutare le dimensioni delle meta informazioni. Credo che Google non sia altrettanto rigido… prova ne sia il fatto che io stesso ho pubblicato sul blog di Argoserv degli articoli che non hanno mai ottenuto il famigerato semaforo verde di Yoast, ciononostante sono molto ben posizionati su Google. Questo significa che evidentemente Google oggi riesce a valutare molto bene la qualità e la rilevanza di un contenuto, a prescindere da quanto sia ottimizzato lato SEO». Ci sono differenze di ragionamento quando si vuole puntare a un pubblico internazionale facendo SEO in inglese? «Dal punto di vista tecnico, la SEO fatta pensando a un pubblico italiano è identica a quella fatta per un pubblico inglese o francese. Tuttavia quello che deve cambiare è il modo in cui consideriamo il target a cui ci rivolgiamo. Banalmente, le popolazioni anglofone hanno una cultura mediamente diversa da quella di noi italiani e di conseguenza il modo in cui cercano su Google può essere molto diverso dal nostro. Anche a parità di beni o servizi cercati, le parole utilizzate spesso non sono la mera traduzione delle nostre ma cambiano totalmente ed è a queste che dobbiamo guardare, non tanto alle tecniche SEO che, ripeto, trattandosi delle stesse piattaforme, restano invariate».

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