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  • Quanto conta la User Experience? Ce lo spiega Jacopo Pasquini

    18 Ottobre 2017

    Quella del titolo sembra ormai una domanda retorica: se “Content is King” possiamo tranquillamente affermare che oggi “User Experience is Queen”. È palese appunto che fornire agli utenti del nostro business la migliore esperienza possibile non può che figurare nei valori aggiunti che possono permetterci quel salto qualitativo oggi indispensabile sul mercato. Ma come riuscire a rompere le regole e a vincere le sfide con la concorrenza? Lo chiediamo a Jacopo Pasquini, consulente freelance per aziende, agenzie, associazioni, personaggi pubblici e istituzioni, collaboratore dell’Università di Siena, IED Firenze, Polimoda e docente del Master in Digital Marketing (Formula Online + Digital Factory) in partenza ad ottobre. User Experience

    Un sito web è un po’ come la trasmigrazione del nostro shop fisico online: quanto conta offrire agli utenti la stessa esperienza?

    L’esperienza di marca, per le persone, è una e una sola. Dalla coerenza del linguaggio visuale del brand nel punto vendita fino alla conversazione con un chatbot di customer care. Questo perché ormai, in moltissimi casi, il canale di comunicazione è sempre più solo e soltanto un puro driver di connessione e sempre meno messaggio; in altre parole, il marketing digitale attuale veicola il valore e il posizionamento indipendentemente dallo strumento di contatto. Per questo, serve una feroce attenzione sull’allineamento cross-mediale della brand experience.
    User Experience
    Credits: Depositphotos #76145437

    Nella ricerca dell’User Experience perfetta, quali sono i pilastri fondamentali?

    Siti web, shop online e applicazioni native sono oggi il punto di atterraggio di molte strategie digitali. Il lavoro dell’UX Designer consiste dunque nel creare esperienze web e mobile memorabili, coerenti con il branding e, soprattutto, usabili. La UX perfetta in assoluto quindi non esiste, esiste semmai la migliore UX per ogni progetto di comunicazione. Detto questo, posso consigliare di seguire la metodologia di lavoro per impostare le basi esperienziali e di dare uno sguardo continuo ai trend di digital design per definirne il linguaggio visuale.

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    360° e VR: quanto pensi che incida nel futuro prossimo lo sviluppo di queste tecnologie?

    UI e UX Designer, in questo momento, hanno la splendida opportunità di applicare le loro competenze al mondo della realtà virtuale e dei video sferici a 360 gradi. Si tratta di un territorio professionale con caratteristiche e linee guida proprie ma che, comunque, in termini di progettazione del design dell’esperienza prevede lo studio degli utenti mentre svolgono compiti nel loro contesto d’uso. A mio avviso, settori come l’eCommerce aumenteranno progressivamente la loro intersezione: penso in particolare ai camerini immersivi oppure a negozi accessibili solo in VR.
    User Experience
    Credits: Depositphotos #126089794

    Ti lanciamo una provocazione: meglio un sito minimal ed essenziale o più esteticamente elaborato ed approfondito?

    Entrambe, ma anche nessuna delle due. Gli obiettivi di business, gli obiettivi di marketing e gli obiettivi di comunicazione sono, infatti, i pivot decisionali da cui partire per la progettazione del digital design. Solo a cascata, una volta innescata la metodologia UX, emergeranno le scelte architetturali dell’informazione oltre a quelle stilistiche dell’interfaccia grafica.

    Jacopo Pasquini è docente del Master in Digital Marketing, scopri il programma completo qui!