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  • Gli strumenti utili per ottimizzare le strategie del tuo eCommerce

    19 Aprile 2018

    La possibilità di programmare strategie innovative per un eCommerce significa avere un approccio basato su numeri, dati e andamento dei risultati. Ma come è possibile migliorare le performance in un mercato che non smette mai di cambiare? Lo abbiamo chiesto a Valerio Celletti, AdWords Specialist, Google Partner e docente del Master Online in eCommerce Management di Ninja Academy.

    Quali sono gli aspetti necessari per gestire efficacemente una campagna Shopping?

    Segmentare correttamente i prodotti, determinare un’offerta iniziale corretta e ottimizzare sulla base delle performance (fino al livello del singolo prodotto) è la strada da perseguire per ottenere buoni risultati. Spesso ci accorgeremo che, soprattutto in presenza di cataloghi ampi, una buona parte delle vendite provengono da una (relativamente) piccola parte del catalogo. Limitare gli sprechi e dare spazio ai prodotti più funzionali permette di spremere al massimo il proprio investimento. Spesso viene sottovalutata anche la qualità del feed, che può invece fare la differenza sia per l’utente che per Google stesso.

    Credits: Depositphotos #139457414

    Che ruolo hanno oggi l’intelligenza artificiale e i chatbot nel processo di acquisto online?

    Sicuramente crescente. È ragionevole credere che diventeranno un elemento importante dell’ecosistema eCommerce in generale in breve tempo. In particolare mi affascinano molto le applicazioni dei chatbot come sales assistant virtuali. Seguo tutto con curiosità, per ora!

    Quali sono gli ingredienti essenziali di una buona scheda prodotto?

    Per quello che riguarda i dati, titoli accurati, immagini dettagliate, descrizioni originali continuano a essere tanto utili quanto percepite (a torto) come un investimento differibile. In generale mettere l’eCommerce nella condizione di servire al meglio il cliente (e i motori di ricerca) significa anche ottenere di più non solo dall’advertising, in moltissimi casi. L’usabilità, il brand e la capacità di ritenzione degli acquirenti faranno poi la differenza nel lungo periodo.

    eCommerce
    Credits: Depositphotos #100285944

    Google Assistant vs Alexa di Amazon. Nei prossimi anni gli smart speaker diventeranno la modalità di interazione predominante tra consumatori e brand. È questo il futuro dell’eCommerce?

    Sicuramente avranno un ruolo nel consolidare l’acquisto online (ancora di più) come abitudine, forse ancora più a discapito dei player più piccoli.

    Quali sono gli errori da evitare nella gestione di una campagna?

    L’errore fatale è non tracciare conversioni/transazioni e microconversioni. Maggiore il dettaglio, la profondità e l’accuratezza dei dati di interazione e di vendita su un eCommerce maggiori saranno la possibilità di prendere decisioni in modo non rabdomantico.

    Altro errore comune che riscontro nelle campagne Shopping è considerare il proprio catalogo e i propri potenziali clienti come due monoliti indistinti. I prodotti hanno spesso un riscontro diverso, marginalità diverse, stagionalità e picchi di interesse. Chi gestisce un eCommerce questo lo sa perfettamente, eppure quando faccio un audit, o prendo in carico una nuova campagna per un eCommerce, in molti, troppi casi, trovo un aggregato di prodotti sul quale si fa advertising con poca “strategia” e con pochi dati.

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    Come pensi si evolverà il mercato dell’online advertising?

    Facebook Ads è cresciuto enormemente e dopo una prima fase ‘pionieristica’ sta diventando uno strumento sempre più completo e raffinato per gli advertiser: penso che continuerà a crescere ancora nel breve termine.

    Parallelamente Google sta facendo sforzi enormi per semplificare una piattaforma di advertising sicuramente efficace ma che attraverso sedimentazioni successive è diventata una vera e propria idra, non facile da approcciare e sicuramente non sexy. Credo (e spero) che la nuova versione dell’interfaccia (ancora in beta, ma che i rumors danno di imminente rilascio) e gli sforzi verso l’automazione potrebbero avvicinare nuovi inserzionisti “Do-It-Yourself”, che sono coloro che si sono approcciati in massa a Facebook Ads negli ultimi anni fiutandone giustamente le potenzialità ma sottovalutandone, talvolta, la complessità.

    A livello di industry credo sempre meno nelle grandi agenzie generaliste ’boutique’ e sempre più in competenze specifiche ‘as a service’. Con Viral Octopus stiamo lavorando per portare quanto di buono c’è dal modello agenzia (rispetto alla gamma di servizi che possono essere offerti) in uno scenario dove i limiti geografici sono sempre meno percepiti e conta sempre più l’effettiva competenza.

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