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  • YouTube Content Strategy: come diventare la rockstar dei video e fare monetizzazione

    30 Giugno 2020

    Edoardo Scognamiglio, Video Marketing Expert e docente del Master in Social Media Marketing di Ninja Academy, ci spiega da dove partire per costruire una strategia di contenuto su YouTube, per trasformare la propria presenza sulla piattaforma in un importante asset di business.

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    Per parlare di Content Strategy su YouTube dobbiamo parlare più in generale di Video Marketing Strategy. Partiamo infatti dal presupposto che le piattaforme nascono e muoiono continuamente e non potrei parlare di Video Marketing parlando esclusivamente del social del momento, TikTok ad esempio. In ottica di strategia però possiamo guardare ad alcuni trend importanti. youtube content strategy

    I video vanno inseriti in una strategia di marketing complessiva

    Sempre più aziende oggi capiscono che fare video è importante, ma se fino a qualche anno fa già fare video metteva in una posizione di vantaggio rispetto agli altri, in questo momento non è più un elemento di differenziazione. Per questo oggi si parla di video strategy come una pianificazione anche dal punto di vista del progetto, per capire durante l’anno quanti video saranno prodotti e di quale tipologia. Non si tratta semplicemente di piano editoriale video, ma di guardare in quali momenti, nel piano di marketing complessivo di un’azienda, i video diventano cruciali e fondamentali. Perché fare un video ogni tanto per una campagna si può fare e può dare un boost, ma è un concetto che ha un po’ le gambe corte. Il rischio è quello di investire tanto per un contenuto che non si ottimizza nel tempo. Al contrario, se il video è importante nella strategia complessiva, va capito in che modo inserirlo nella comunicazione con stili, obiettivi e funzioni diverse. monetizzare con YouTube Content Strategy

    Video serie vs video one shot

    Parlando di YouTube Content Strategy c’è anche un secondo trend da tenere presente. Oggi il concetto è quello di puntare su progetti seriali di video, da cui poi poter tradurre tutto il resto. In pratica, invece di partire dal contenuto frammentato e semplice, si parte da un contenuto più ricco per poi tirar fuori tutto il resto; invece di pensare, “anche oggi devo pubblicare per forza un video su YouTube”, si fa un ragionamento inverso e si pensa a una serie, che è un po’ come uno show, in cui si dà agli utenti la massima esperienza possibile. Per farlo si possono prendere i meccanismi narrativi della televisione, come il talent, il factual e così via, con montaggi anche più estesi. Se dai alle persone un contenuto e un motivo per stare più tempo con te, saranno portate a farlo, non saranno spaventate dalla durata. In generale, se vogliamo analizzare un canale di un brand per capire se si sta muovendo nel modo giusto, al di là dei tecnicismi, del numero di visualizzazioni o del numero di video, ci sono delle metriche fornite proprio da YouTube. Il punto di partenza è il modello delle 3 H. C’è stato un momento, infatti, nel quale era chiaro alle aziende che YouTube era un’opportunità, ma non erano altrettanto chiare le strategie per usarlo nel modo corretto. Google quindi ha spiegato come muoversi in una video strategy. Le 3 H corrispondono a tre tipologie di video che devono esserci in una strategia video: – Hero: sono video brevi, ad alto intrattenimento e alta notiziabilità, pubblicati poche volte l’anno verso un pubblico ampio. Vanno lanciati in genere per aprire una campagna. Sono molto complessi da progettare e da produrre – Hub: sono video seriali che ti permettono di costruire il tuo pubblico. Per capire di cosa si tratta basta pensare a qualsiasi canale di uno youtuber. Si tratta di un format settimana dopo settimana, a puntate. – Help: sono video funzionali, insegnano qualcosa, spiegano chi sei, quello che fai, chi sono i tuoi clienti, e sono utili per convertire o comunque per risolvere un problema. Non per forza seguono un’ottica di frequenza, ma rispondono comunque a una domanda. L’ecosistema di queste tipologie di video consente di puntare su un canale e coprire tutte le aree di intervento. ottimizzare i formati su Youtube

    Formato, taglio e durata ideali per YouTube

    Oggi c’è un po’ di ansia rispetto a questi fattori dei video, perché ogni volta che nasce un nuovo social network e c’è un nuovo trend sembra che cambino le carte in tavola. Il momento storico in cui troviamo ci permette di essere originali non solo nel contenuto ma anche nel taglio, nel formato e nella durata. Oggi siamo abituati a fruire di un tipo di narrazione video seriale, fatta di puntate, come quella di Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e così via, fatta di appuntamenti con una durata “da divano”, quindi da 20, 50 minuti, un’ora. Poi ci sono sempre più aziende che scelgono di fare video nello stesso modo, per entrare nel palinsesto delle persone nel resto della giornata. Parliamo infatti di YouTube, una piattaforma in cui le persone cercano video, non solo per risolvere un problema, ma anche per intrattenersi e sono disponibili anche a rimanere più tempo a guardare un filmato. Aziende molto lungimiranti fanno sia contenuti video brevi, da smartphone, sia contenuti più lunghi, che si allontano dall’ottica dello spot, ma parlano ai clienti attraverso contenuti video interessanti per loro. Il concetto di fondo è creare una relazione con le persone nel lungo periodo, creando una fiducia che renderà più semplice la vendita nel momento commerciale successivo, magari su un’altra piattaforma. Il consiglio nel progettare un canale di YouTube è quello di non avere l’ansia e la fretta di fare contenuti troppo brevi (così come non si dovrebbe diluire a tutti i costi un contenuto che potrebbe funzionare durando poco), ma pensare al rapporto che si crea con il pubblico. Più tempo passerai con il tuo pubblico e più sarà semplice entrare in relazione. Anche nel progettare i contenuti, pensa al tuo pubblico, ai suoi interessi, alle sue passioni, ai suoi problemi. gestire i contenuti su Youtube

    La monetizzazione su YouTube

    Un’ottima video strategy può consentire anche di monetizzare direttamente da YouTube. Questo è ciò che accade ad esempio nel caso degli YouTuber, o comunque dei creator. Per guadagnare su YouTube, è necessario innanzitutto che la tua domanda di adesione al Programma partner di YouTube (YPP) venga accettata. Ci sono alcuni requisiti che bisogna soddisfare per fare domanda a questo programma. Prima di tutto, trovarsi in uno dei paesi ammissibili. Inoltre, tra gli altri requisiti per aderire al Programma Partner: – il canale deve aver ricevuto 4.000 ore di tempo di visione negli ultimi 12 mesi – deve avere almeno 1.000 abbonati Parte della monetizzazione deriva infatti direttamente da YouTube, che premia i propri creator in base al numero di visualizzazioni che riescono a raggiungere: più persone seguono il canale, più pubblicità targettizzata riuscirà a vendere YouTube a quel pubblico. Una parte degli introiti sono divisi con l’autore dei contenuti. L’altra variabile di guadagno, la più rilevante, deriva invece dalla collaborazione diretta con le aziende attraverso product placement o branded content. Ma anche da attività offline attraverso la partecipazione ad eventi. In ogni caso, però, sia che si utilizzi YouTube come azienda, per promuovere il brand o i prodotti e per creare relazioni durature con il proprio pubblico, sia che lo si utilizzi in ottica di monetizzazione, il segreto per diventare una YouTube Rockstar è quello di partire da una video strategy chiara e che ragioni attraverso format e pianificazione.

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